Paesaggi archeologici, come le testimonianze archeologiche open air influenzano il paesaggio contemporaneo. Casi di studio nel Piacentino

Roberta Conversi archeologo, Soprintendenza ABAP per le province di Parma e Piacenza, responsabile area Patrimonio Archeologico


Abstract


Le componenti fisiche ed antropiche definiscono il paesaggio dell’antichità come quello contemporaneo, in una dinamica continua di interazioni culturali e ambientali. La conservazione di manufatti archeologici a vista determina in alcuni casi una contaminazione e la caratterizzazione del paesaggio contemporaneo a volte molto efficace, altre non sempre virtuosa. Attraverso alcuni casi emblematici di siti archeologici open air nel piacentino, quali la fornace romana di Bettola, il sito tardoantico medievale di Piana S. Martino a Pianello Val Tidone e il sito di S. Salvatore di Tolla, in comune di Morfasso, si esamineranno le interazioni determinate da scelte di tutela del bene archeologico, contesto storico e naturale che contribuiscono a definire anche alcune caratterizzazioni del paesaggio contemporaneo, dove sono conservate le testimonianze archeologiche a vista.