Bollettino storico piacentino. Notiziario dall'Archivio di Stato
BSP 1/2002
Tesi di laurea d'interesse piacentino
Con Le figure professionali in ambito tecnico nei rapporti con la committenza privata a Piacenza (1774-1847). Il caso degli Arcelli da Corticelli, Casati Rollieri e Nicelli da Guardamiglio e Montechino, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura - Leonardo da Vinci, a.a. 2000-2001, relatore Luciano Roncai, correlatore Valeria Poli, Elena Metti si serve degli archivi privati per la sua indagine storica. Dallo spoglio infatti dei quattro suddetti archivi familiari, della trentina presenti presso l'Archivio di Stato di Piacenza, emergono le figure dei professionisti dediti ai lavori edilizi e fondiari ispirati ai nuovi concetti di decoro e comfort tra i secoli XVIII e XIX. Si tratta di periti, agrimensori, geometri, ingegneri, mastri che eseguono perizie e relazioni, corredate spesso dai relativi tipi (disegni). L'analisi prende le mosse dagli studi intrapresi in questi ultimi anni, in particolare dalla correlatriceValeria Poli, sul ceto professionale d'Ancien Régime. Dopo una parte discorsiva, la tesi presenta la schedatura dei fascicoli contenenti perizie, stime, misure, elenchi appartenenti ai quattro fondi citati, individuando così anche personaggi noti, come Gian Antonio Perreau, Marc'Antonio Morelli e Fortunato Tocchi, e meno noti. L'A. conclude con le note biografiche dei tecnici fin qui rintracciati, a volte in possesso di lettere patenti o di fedi per l'abilitazione alla professione.
Un'importante rassegna di fonti documentarie è rappresentata dalla tesi di Maeva Balderacchi, Il teatro Municipale di Piacenza, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura - Leonardo da Vinci, a.a. 2000-2001, relatore Luciano Roncai, correlatore Anna Coccioli Mastroviti. Si tratta di uno studio, condotto prevalentemente tra l'Archivio di Stato di Piacenza e il Teatro Municipale, che mette a fuoco la fabbrica e l'utilizzazione del nostro maggiore spazio teatrale. L'opera si compone di diversi elenchi e repertori, partendo dal regesto biografico di tre dei maggiori architetti piacentini (Tomba, Gazola e Pavesi) e degli scenografi che vi operarono, proseguendo con l'analisi di alcuni teatri di tradizione. Il Municipale di Piacenza, di cui si schematizza una cronistoria dal primo progetto del francese La Boubée del 1802 ai giorni nostri, segue infatti di vent'anni la Scala, che funge un po' da modello con il suo impianto a ferro di cavallo, e anticipa gli altri teatri dell'Emilia: Parma, Modena e Reggio. L'A. si sofferma, comparandoli, su di essi e su quelli di Genova, Torino, Cremona e Pavia. Da rilevare che nel censimento nazionale del 1868 a Piacenza figuravano ben cinque teatri: Comunale, Romagnosi, Garibaldi, Nazionale e Filodrammatico, a cui s'aggiungevano i Comunali di Fiorenzuola, Castel San Giovanni, Cortemaggiore e il Filodrammatico di Monticelli. Nella città di Parma ve n'erano invece quattro. Nella tesi sono elencate le fonti d'archivio, le 61 schede catalografiche degli arredi e decorazioni ad opera della Soprintendenza, ed è aggiunta la cronologia degli spettacoli rappresentati fino ad oggi. Il secondo dei due tomi contiene gli allegati: mappe, disegni, fotografie del teatro, degli ambienti, di alcuni allestimenti però recenti a causa della carenza di documentazione scenica riscontrata per il secolo XIX.
Storie di casa: una mostra didattico - documentaria
Dopo il successo dell'omologo convegno svoltosi il 12 aprile 2002 e della visita guidata di domenica 21, l'Archivio di Stato di Piacenza, in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, con il Servizio Formazione del Comune di Piacenza e altri enti, organizzerà nel prossimo ottobre la mostra Storie di casa. Dagli archivi storici delle famiglie piacentine. La rassegna intende ricostruire in parte, attraverso i documenti d'archivio e qualche arredo, l'ambiente sociale dei secoli XVIII e XIX attraverso la vita familiare delle maggiori casate piacentine. Sarà presentato il frutto delle ultime ricerche volte ad analizzare il loro modo di vita, il grado d'istruzione, gli svaghi, la gestione del loro patrimonio, l'organizzazione e la gestione della casa e dei fondi agricoli. Tra gli archivi familiari utilizzati vi sono soprattutto quelli riordinati e inventariati negli ultimi tempi presso l'Archivio di Stato, ad esempio Anguissola da Vigolzone, Mancassola Pusterla, Nasalli Rocca, Cigala Fulgosi, Gulieri. La mostra è rivolta in modo particolare alle scolaresche di ogni ordine e grado che potranno, grazie al catalogo curato da Anna Riva comprendente un'appendice didattica, partecipare a un vero e proprio laboratorio che le coinvolgerà con domande e proposte di elaborazione.