Bollettino storico piacentino. Notiziario dall'Archivio di Stato
BSP 1/2005
Nuove acquisizioni
Grazie all'impegno dell'Associazione Amici del Bollettino Storico Piacentino l'Archivio di Stato ha acquisito 28 lettere del balì conte Federico Dal Verme al conte Francesco Stampa (1743-1744); 5 lettere dell'ecclesiatico e nobile torinese (?) Carlo Antonio*** al fratello durante un viaggio da Asti a Roma (16.04.1784-01.05.1784); 7 registri della Società Cattolica Operaia Piacentina (1877-1886); l'Associazione ha depositato i materiali in Archivio nell'ambito di una convenzione già stilata in occasione del deposito delle carte di Stefano Fermi.
Inoltre Giuseppe Crocicchio ha donato alcuni documenti relativi alla Zecca di Piacenza (un disegno e un documento, ambedue del sec. XVIII), ai fondi rustici dell'Ospedale di Piacenza (4 documenti del sec. XVI) e un carteggio tra J.J. Weber dell'Illustrirte Zeitung di Lipsia e Adriano Cappelli dell'Archivio di Stato di Milano (1900). (A.R.)
Lavori in corso
Un nuovo tassello si aggiunge al progetto pluriennale Storie di casa. Negli archivi storici delle famiglie piacentine, promosso dall'Archivio di Stato e sostenuto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, per il recupero e la valorizzazione degli archivi piacentini: entro la fine dell'anno sarà completato il riordino e un primo elenco di consistenza dell'archivio Scotti Douglas di Fombio e di Sarmato. La famiglia comitale gravitò soprattutto attorno alla corte farnesiano-borbonica di Parma, occupando importanti cariche civili e militari. Il ramo di Sarmato confluì in quello di Fombio nella seconda metà del secolo XIX attraverso il matrimonio di Isabella, figlia di Pietro (m. 1863) con Guglielmo Scotti di Fombio. Il materiale - 642 buste, 1614 pezzi tra registri, volumi e fascicoli e numerose pergamene non numerate - copre un arco cronologico tra il XIII secolo e il 1899 e comprende anche carte del matematico Giuseppe Veneziani (1772-1853) e numerosa documentazione di famiglie imparentate con gli Scotti: Anguissola, Caracciolo, Riva. (A.R.)
Giornata di studi per il Centenario del Bollettino
In occasione dei cento anni del "Bollettino Storico Piacentino" l'Associazione Amici del Bollettino Storico Piacentino ha promosso una giornata di studi dal titolo Stefano Fermi e il Bollettino Storico Piacentino, che si terrà il 25 novembre 2005, nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese. La sessione mattutina dal titolo Stefano Fermi e la fondazione del "Bollettino Storico Piacentino" prevede le seguenti relazioni: Introduzione di Vittorio Anelli, La nascita della rivista nel panorama culturale nazionale tra la fine dell'Ottocento e il primo decennio del Novecento di Giovanna Rabitti, Stefano Fermi e gli studi sul primo Ottocento di William Spaggiari, L'eredità Fermi: le carte di studio presso la Biblioteca Passerini Landi di Massimo Baucia, Corrispondenza, carte private e materiali di collezione di Stefano Fermi presso l'Archivio di Stato di Piacenza di Anna Riva, Ritratto di Stefano Fermi negli anni Quaranta di Angelo Cerizza. Nella sessione pomeridiana dedicata a Il "Bollettino" di Stefano Fermi (1906-1952) sono in calendario le seguenti relazioni: La rivista negli anni della direzione di Stefano Fermi di Daniela Morsia, La rivista e la ricerca storica sul Medioevo e l'età moderna di Piero Castignoli, Il "Bollettino storico piacentino" per una politica della tutela dei monumenti e delle istituzioni culturali cittadine di Maria Luigia Pagliani, Elementi di storia dell'arte nelle pagine della rivista di Antonella Gigli, Emilio Nasalli Rocca e i giovani collaboratori di Stefano Fermi di Carlo Emanuele Manfredi.
Per i cento anni della rivista l'Associazione ha previsto, inoltre, altre iniziative quali la realizzazione del sito Internet del Bollettino (che sarà www.bollettinostoricopiacentino.it) e gli indici della rivista. (A.R.)
Per Gaspare Landi
Promossa dalla Banca di Piacenza, si è svolta dal 5 dicembre 2004 al 27 febbraio 2005 una mostra dedicata al grande pittore piacentino Gaspare Landi, massimo esponente del periodo neoclassico. Curata da Vittorio Sgarbi con Ferdinando Arisi e posta sotto l'alto Patronato del Presidente della Repubblica, la rassegna, che si è avvalsa di prestiti da musei nazionali e collezioni private, è stata allestita nel restaurato Salone dei Depositanti di Palazzo Galli. Il 15 marzo la mostra è stata trasferita a Roma, nella Sala della Regina di Montecitorio, con alcuni cambiamenti (in particolare sono stati esposti nove inediti).
Al catalogo della mostra, edito da Skira a cura di Vittorio Sgarbi, si è affiancata la pubblicazione, per iniziativa della Banca di Piacenza e per cura di di Ferdinando Arisi, delle 132 lettere inedite del pittore al suo mecenate marchese Giambattista Landi conservate nella Biblioteca Comunale Passerini-Landi (cfr. la Rassegna bibliografica in questo fascicolo).
Il 16 gennaio 2005 si è svolto il convegno storico in memoria di Antonio Manfredi "Gaspare Landi tra Sette e Ottocento" organizzato dal Comitato di Piacenza dell'Istituto per la storia del Risorgimento, di cui è imminente la pubblicazione degli atti. È stata inoltre inaugurata una lapide ricordo su Palazzo Coppalati nel quale l'artista nacque.
Tesi di laurea di argomento piacentino
- Valeria Muselli, La produzione per l'infanzia dal Settecento alla fine dell'Ottocento presente nella Biblioteca "Passerini-Landi" di Piacenza, Università Cattolica del Sacro Cuore, Sede di Piacenza, Facoltà di Scienze della Formazione, rel. prof.ssa Renata Lollo, a.a. 2003-2004.
Lo studio propone un'analisi dei testi per l'infanzia presenti nella biblioteca comunale, dall'edizione del 1644 de Le cunto de' li cunti, ovvero lo trattenimento de' peccerille di Giovan Battista Basile alle opere di Edmondo De Amicis. Dalla ricerca emerge come la letteratura per l'infanzia sia sì presente in area piacentina fin dalla fine del Settecento, ma in misura tutt'altro che rilevante. Tra le opere settecentesche si segnalano le fiabe di Perrault e di Gozzi, le favole di Pienotti e Fiacchi, nonché le novelle di Albergati Capacelli e Soave. Tra i testi strettamente pedagogici sono invece conservati quelli di Comenio, Locke e Rousseau.
Più cospicua la presenza di edizioni curate da autori ottocenteschi, da Parravicini a Cantù, da Collodi a De Amicis. Di particole rilievo sono poi le opere di pedagogisti (Pestalozzi e Lambruschini, senza ovviamente dimenticare il piacentino Giuseppe Taverna) e quelle dedicate specificamente all'educazione delle donne (ad esempio Sull'educazione della donna di Giulia Molino Colombini). In appendice è riportato l'elenco dei testi in ordine cronologico presenti nella biblioteca piacentina. Copia della tesi è depositata presso la Biblioteca Comunale "Passerini-Landi" di Piacenza. (D.M.)
- Alessandra Fontanella, Erudizione e letteratura a Piacenza. Ricerche su Stefano Fermi (1879-1952), Università degli Studi di Parma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di laurea in Lettere Moderne, a.a. 1999-2000, rel. Prof. William Spaggiari.
Il corpus centrale dello studio è costituito dal regesto del carteggio intercorso tra Stefano Fermi, fondatore e direttore del "Bollettino storico piacentino", e Carlo Calcaterra, docente universitario, uno dei maggiori critici letterari e storici della letteratura italiana del XX secolo, anch'egli fondatore e direttore di riviste prestigiose quali "Convivium" e "Studi petrarcheschi". La corrispondenza, iniziata nel 1912, si protrasse fino al 1950, due anni prima della morte dei due amici e colleghi, deceduti ad un mese di distanza uno dall'altro. Le 87 lettere dello studioso piacentino sono conservate a Bologna, nell'archivio Calcaterra custodito dagli eredi; le 131 lettere del Calcaterra si trovano invece nel Fondo Fermi dell'Archivio di Stato di Piacenza. La tesi, oltre a ricostruirne il profilo biografico, dà conto - partendo dalle indicazioni della Bibliografia compilata nel 1952 da Emilio Nasalli Rocca - degli scritti del Fermi, sia monografie che articoli apparsi sul "Bollettino Storico Piacentino" e su altre riviste locali e nazionali. Copia della tesi è depositata presso la biblioteca comunale "Passerini-Landi" di Piacenza. (D.M.)
- Francesca Guidotti, Le lettere di Pietro Giordani presso la Biblioteca estense di Modena (1801-1846), Università degli Studi di Parma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di laurea in Lettere Moderna, a.a. 2002-2003, rel. Prof. William Spaggiari.
La tesi presenta la trascrizione delle lettere di Pietro Giordani conservate presso la Biblioteca Estense di Modena, nell'autografoteca del collezionista Giuseppe Campori che donò tale materiale alla fine dell'Ottocento. Si tratta di 72 lettere, quasi totalmente inedite, degli anni che vanno dal 1801, poco dopo la fuga del giovane Giordani dal monastero di San Sisto, al 1846, due anni prima della sua morte. Di particolare interesse sono le sedici lettere a Giuseppe Rangoni, le quattro ad Antonio Lei, le cinque a Massimiliano Sini, e ancora quella diretta a Vincenzo Monti e alla vedova di questi, Teresa Pickler. Dalle missive emergono molteplici aspetti della vita dello scrittore, dal tormentato periodo piacentino al più sereno soggiorno fiorentino per arrivare gli anni trascorsi a Parma. Copia della tesi è depositata presso la biblioteca comunale "Passerini-Landi" di Piacenza. (D.M.)