Bollettino storico piacentino. Notiziario dall'Archivio di Stato

BSP 2/2005

Nuove acquisizioni

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, lo scorso 24 settembre è stata presentata l'iniziativa Le pergamene e i disegni Paveri Fontana, che ha visto l'acquisizione da parte del nostro istituto, in riproduzione digitale, del Diplomatico, di alcuni disegni e frammenti di codici dell'archivio dei marchesi Paveri Fontana di Fontana Pradosa, espressione di uno dei più influenti consorzi gentilizi piacentini, i da Fontana o Fontanesi, i cui rami (Paveri, Arcelli, Malvicini, Banduchi) si affermarono a Piacenza e in Val Tidone, Val Luretta e Val Trebbia. La realizzazione dell'iniziativa, la prima per la nostra città, è stata possibile grazie alla liberalità di Luca Paveri Fontana, che ha acconsentito alla riproduzione dei documenti più antichi del suo archivio, alla Cooperativa Futura di Piacenza, che ha riprodotto il materiale, alla Banca di Piacenza che ha finanziato l'operazione. Sono state riprodotte 125 pergamene dall'XI al XIX secolo, tutte inedite, diversi disegni del palazzo di famiglia opera di Ferdinando Bibiena e frammenti di manoscrittti latini ed ebraici dal XI al XIV secolo. La schedatura delle pergamene è stata eseguita da Patrizia Anselmi, mentre la schedatura e l'identificazione dei manoscritti e il coordinamento del lavoro sono state affidate ad Anna Riva.

Grazie all'Associazione Amici del Bollettino Storico Piacentino l'Archivio di Stato ha ottenuto in deposito documentazione relativa all'amministrazione dei fondi rustici degli Ospizi Civili di Piacenza, di cui è depositato presso l'istituto l'intero archivio storico. I documenti, che riguardano il latifondo di Olmeto (Carpaneto) e ne integrano altri già posseduti, sono stati rintracciati in territorio parmense da Piero Rizzi Bianchi, archivista e storico, collaboratore dell'Archivio; si tratta di un volume rilegato costituito da 17 documenti cartacei e pergamenacei e di due fascicoli sciolti, che coprono un arco temporale dal XV al XVIII secolo. (A.R.)

 

Tesi di laurea di interesse piacentino

- Barbara Alberici, Committenza e collezionismo a Piacenza nel secolo XVII e XVIII, Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia, rel. prof. Vera Fortunati, a.a. 2003-04.

La ricerca si basa sullo studio di diversi inventari, alcuni dei quali inediti, dei beni delle famiglie nobili del territorio piacentino dal 1600 al 1750. Le raccolte d'arte che emergono da queste carte costituiscono preziose testimonianze della cultura e delle propensioni di una classe emergente tenuta a battesimo proprio in quegli anni dalla famiglia regnante dei Farnese. I documenti mostrano in particolare, con lo scorrere del tempo, profondi cambiamenti nel modo di presentare i beni artistici; se, infatti, all'inizio del secolo XVII i quadri e le relative iconografie vengono solo marginalmente menzionati, in seguito la cura nel descriverli si fa molto attenta: sintomo della parallela tendenza a valutare sempre più l'importanza do una collezione prestigiosa e in grado di vantare i nomi di quotati pittori, non tanto o non solo come espressione della sensibilità culturale del padrone di casa, quanto come tangibile manifestazione della sua prosperità economica. Oltre alle opere stesse, particolare attenzione è dedicata alla loro disposizione. Lo studio vede infine il confronto fra quanto posseduto dalla media nobiltà e da un altro illustre piacentino, il cardinale Giulio Maria Alberoni; un documento del 1749, infatti, informa sui beni allora presenti negli appartamenti della dimora piacentina del prelato.

Copia della tesi è depositata presso l'Archivio di Stato di Piacenza (A.R.)


- Giorgia Amelli, Rottofreno-Piacenza: preesistenze storico ambientali, variante al PRG, indicazioni PTCP. Una lettura critica, Politecnico di Milano, I facoltà di Architettura, sede di Piacenza, rel. prof. Gian Piero Calza, a.a. 2004-05

La prima parte del lavoro, di carattere amministrativo, si focalizza sui contenuti della variante al Piano Regolatore del comune di Rottofreno adottata il 17 settembre 2004. L'elaborato procede fornendo una lettura critica a sfondo storico ambientale tendente a sottolineare ancora una volta l'importanza della coerenza degli obiettivi straordinari e ciò che il territorio in oggetto ha da offrire oltre a edificazioni residenziali o espansioni di attività produttive. A questo scopo viene analizzato anche il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Piacenza, strumento di pianificazione superiore, le linee guida da esso indicate e la coerenza tra queste e la variante. Nella tesi viene affrontato il carattere storico-ambientale del luogo attraverso una sintetica ricerca sulle preesistenze storiche dettate da acque, strade, confini e insediamenti rurali, dimostrando così che il territorio è da considerare come qualsiasi altro bene culturale.
Copia della tesi è depositata presso l'Archivio di Stato di Piacenza (A.R.)